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La Cappella Sansevero cambia il look alla “sua” strada

Domani sarà inaugurata la nuova area tra via Francesco De Sanctis e via Raimondo de Sangro nel centro antico di Napoli, dopo gli interventi di riqualificazione realizzati a cura del Museo Cappella Sansevero. Per l’occasione, la Cappella Sansevero, in via del tutto straordinaria, offrirà l’ingresso gratuito fino ai limiti di capienza.

Il programma della giornata prevede alle ore 16.00 la presentazione del progetto ai residenti presso il Convento di San Domenico Maggiore. Alle 17.15, si proseguirà in via Francesco De Sanctis per il taglio del nastro e per mostrare il risultato dei lavori realizzati e il design del nuovo arredo urbano. Dalle ore 17.30 alle 20.30, cittadini e turisti potranno visitare gratuitamente la meravigliosa Cappella.

Gli interventi, iniziati lo scorso 10 novembre, sono durati meno di un mese e si inseriscono nel progetto Adotta una strada, che autorizza la presa in affidamento di un’area pubblica da parte di privati, che si occupano di ogni spesa di gestione ordinaria e arredo urbano. In questo periodo, oltre alla risistemazione del pavimento stradale in basolato di pietra lavica, sono stati aggiunti nuovi corpi illuminanti, fioriere, contenitori per la raccolta differenziata in acciaio corten posizionati lungo tutto il tratto di via De Sanctis, pilomat (dissuasori automatici) di ultima generazione e moderne ed eleganti panchine provviste di presa di corrente e attacco usb per permettere di ricaricare cellulari e altri dispositivi elettronici.

La nuova area pedonale sarà inibita al traffico veicolare su via Francesco De Sanctis e lungo la prima parte di via Raimondo di Sangro, secondo orari precisi stabiliti dall’Amministrazione Comunale. La manutenzione dell’area, la sua pulizia, i consumi di energia elettrica del nuovo impianto di illuminazione, la cura delle fioriere saranno a carico del Museo Cappella Sansevero che auspica di contare sulla collaborazione da parte dei cittadini per assicurare il rispetto dei luoghi per conservare integro il patrimonio comune.

Autore: Fabrizio
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