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Salvatore Di Giacomo

Salvatore Di Giacomo, nato a Napoli il 13 Marzo 1860, è stato un poeta dalle profonde radici emozionali che ha regalato al mondo composizioni di straordinaria bellezza.

Molte delle sue opere sono state messe in musica e godono ora di una fama internazionale. Tuttavia, è tristemente trascurato a livello nazionale a causa della sua produzione prevalentemente in dialetto napoletano, un altro esempio della miopia culturale italiana. Questo è particolarmente sorprendente considerando che è l’autore del testo di “Marechiare“, una canzone celebre ancora eseguita in tutto il mondo.

Figlio di un medico, il padre sperava che seguisse le sue orme, ma Salvatore, con riluttanza, si iscrisse alla facoltà di Medicina, che abbandonò nel 1880 a causa di un incidente che lo sconvolse profondamente. Durante una lezione di anatomia, assistendo alla dissezione di un cadavere, provò una tale nausea che abbandonò l’aula. Fu allora che, incrociando il bidello che trasportava delle membra umane in una tinozza che scivolò, spargendo il suo contenuto sul pavimento, decise di abbandonare definitivamente l’idea di una carriera medica. Quest’esperienza macabra, sebbene disturbante, fu un punto di svolta nella vita di Di Giacomo, consentendogli di perseguire la sua vera passione: la letteratura.

Divenne presto noto come scrittore, contribuendo con racconti e recensioni a varie pubblicazioni giornalistiche. Una delle sue recensioni, apparsa nel 1902 su “Il Pungolo”, riguardante Enrico Caruso, irritò il tenore al punto che si rifiutò di esibirsi nuovamente a Napoli.

Salvatore Di Giacomo morì a Napoli il 5 aprile 1934

Autore: Rosa
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