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Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta

Alle porte del decumano maggiore, in Via dei Tribunali, si erge il complesso di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, una chiesa basilicale del centro storico di Napoli; è tra le più interessanti dal punto di vista storico ed artistico e fu la prima chiesa della città ad essere dedicata alla Vergine. L’edificio sorse nel VI secolo come basilica paleocristiana su una struttura di epoca romana; la chiesa attuale fu eretta tra 1653 e il 1678 su progetto di Cosimo Fanzago che la riedificò in chiave barocca. Seguirono altri importanti interventi di restauro tra il XVIII e il XIX secolo a cui si aggiunsero quelli terminati nel 1976 per rimediare ai danni subiti dalla struttura durante la Seconda Guerra Mondiale. Venne chiamata “della Pietrasanta” perché all’interno veniva custodita una pietra che, quando la si baciava procurava l’indulgenza. La tradizione vuole che vi sia stato sepolto papa Evaristo.

Basilica

Fatta erigere intorno all’anno 533 sui resti di un edificio Romano da San Pomponio vescovo di Napoli la basilica paleocristiana di Santa Maria Maggiore sopra 4 più importanti della città e venne consacrato dal Papa Giovanni. Verso il 1623 si cominciò a chiamarla “Pietrasanta” per la presenza di una pietra con una croce Incisa su cui era stata collocata pochi anni prima un’immagine della Vergine, che si riteneva procurarsi indulgenza per chi la baciava.Abbattuta nella prima metà del XVII secolo, In conseguenza dei danni causati dai frequenti terremoti, la basilica venne completamente ricostruita nel 1656 da Cosimo Fanzago.

Il Campanile

Il campanile, in laterizio, è in stile romanico e risale tra il X e l’XI secolo; È il più antico della città e aveva a Napoli un solo confronto nel campanile di Santa Maria a Piazza demolito agli inizi del secolo scorso nell’ambito dei lavori di ampliamento della strada di Forcella. La costruzione in laterizi è a pianta quadrata conclusa da una cuspide su cui era fino ai primi decenni del XVII secolo, la statuetta della scrofa qui si collega la leggenda legata ricordo del vescovo Pomponio. Si tratta di una delle più antiche torri campanarie d’Italia e conserva numerosi elementi architettonici e iscrizioni di epoca romana, in marmo, rilavorati e riutilizzati come blocchi da costruzione, in particolare alla base della struttura. Tale particolarità è dovuta al fatto che nello stesso luogo sorgeva in epoca Romana un grande tempio romano dedicato alla Dea Diana. Sul lato della base che affaccia sul Decumano Maggiore è possibile notare un blocco di marmo intarsiato e un’ara, entrambi di epoca romana. Il campanile presenta anche particolari caratteristiche bizantine e conserva alla base interessanti elementi marmorei di spoglio.

Cappella Pontano

Posta a filo dell’arco che sottopassa il campanile, la cappella si presenta come una piccola fabbrica rivestita in pietra grigia di piperno. Venne fatta erigere da Giovanni Gioviano Pontano tra il 1490 ed il 1492 e dedicata all’evangelista Giovanni.

Il Pontano, celebre umanista, fece costruire questo tempietto rinascimentale come monumento funebre per l’amata moglie Adriana Sassone. Adornata da epigrafi greche e latine, la cappella presenta una pianta rettangolare, con tre facciate esterne, e si distingue per l’eleganza il fascino e dettagli di finissimo rilievo.

Cappella SS. Salvatore

Fra la basilica e la cappella Pontano, sorge la cappella del SS. Salvatore in cui sono tuttora visibili tracce delle antiche strutture del complesso medievale (arco gotico alla destra dell’altare maggiore).

La cappella venne interamente restaurata nel 1766; al XVIII secolo risalgono anche il bel pavimento maiolicato dalle pregevoli decorazioni e l’altare in marmi policromi. L’esterno, col portale in piperno, accoglie alla sua sinistra una piccola edicola votiva, in cui si conservava una statua della Madonna della Neve.

La Cripta

Il piano ipogeo della Basilica di Santa Maria Maggiore rappresenta una preziosa testimonianza della storia della storia antica della città.

Nella Cripta è possibile osservare pavimenti e strutture murarie preesistenti porzioni di muro in opus reticulatum, blocchi di tufo, mosaici di epoca tardo repubblicana, resti di domus.

Il Sottosuolo

Dalla cripta si accede direttamente alla cavità sottostante la basilica, da qui ha inizio il suggestivo percorso nell’antico acquedotto greco-romano.

Superando cunicoli e cisterne è possibile raggiungere un grande ambiente che fu apprezzato come ricovero e dove sono tuttora visibili le testimonianze di come era organizzata la vita nel sottosuolo  durante incursioni aeree che colpirono la città nel corso dell’ultima guerra mondiale.

Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS

Il sito ha rivisto la luce dopo le opere di restauro realizzate dall’ UNESCO e dall’Associazione Pietrasanta Polo culturale ONLUS che dal 2011 porta avanti un progetto di valorizzazione dell’intero complesso monumentale, che comprende la basilica di Santa Maria Maggiore la cappella Pontano, la cappella del SS. Salvatore ed il campanile romanico. Il complesso inoltre ospita mostre di rilievo nazionale ed un percorso interattivo che collega le vicende della Pietrasanta, un luogo ricco di storia, che racchiude un percorso millenario della città di Napoli attraverso un viaggio multisensoriale unico nel suo genere.

Informazioni:

Orari di apertura:
Lunedì – Venerdì: ore 10.00 – 20.00
Sabato – Domenica: ore 10.00 – 21.00

Contatti:

Indirizzo:
Piazzetta Pietrasanta 17-18, 80138 Napoli

Tel. +39 081 192 305 65 | E-mailinfo@lapismuseum.com

Clicca qui per informazioni su Lapis Museum e i segreti della Pietrasanta 

Autore: Fabrizio
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