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Viaggio nella Pompei più antica

Molto prima dell’eruzione che la rese celebre in tutto il mondo, Pompei era già una città viva, sacra e potente. Il suo volto arcaico, spesso poco noto ai visitatori, si sta svelando sempre più grazie a importanti scavi e ricerche archeologiche che ne raccontano l’origine pre-romana, fatta di culti antichi, fortificazioni greche ed epigrafi etrusche.

Negli ultimi anni, numerosi cantieri aperti nel centro urbano e nel suburbio hanno riportato alla luce testimonianze fondamentali della Pompei più antica, risalente all’epoca osca, greca ed etrusca, ben prima dell’arrivo dei coloni romani.

Le origini di Pompei: tra Etruschi e Greci

Fondata in una posizione strategica tra fiume e mare, Pompei è stata da sempre un crocevia di popoli. Già nel VII secolo a.C. era abitata da genti osche, ma fu fortemente influenzata dalla cultura greca e etrusca, come dimostrano le decorazioni architettoniche e le iscrizioni votive rinvenute.

Tra i siti chiave c’è il Santuario del Fondo Iozzino, nel cuore della Pompei moderna. Le offerte votive e le iscrizioni in lingua etrusca rinvenute in quest’area sacra hanno restituito un patrimonio unico: il più ricco repertorio di epigrafi etrusche della Campania.

I luoghi del culto arcaico

Gli scavi condotti in collaborazione con università italiane hanno portato alla luce una rete sacra di templi e santuari, come:

  • Il Santuario di Apollo, con i suoi spazi rituali e altari centrali

  • Il Santuario di Iside, interamente ricostruito dopo il terremoto del 62 d.C.

  • Il Santuario di Atena, nel Foro Triangolare

  • L’Heroon, il luogo mitico dedicato a Ercole, fondatore della città

Queste strutture, oltre al loro valore spirituale, rivelano l’evoluzione urbanistica della Pompei arcaica, in cui lo spazio sacro si intrecciava con quello civile.

Le antiche mura e il sistema difensivo

Uno degli aspetti più affascinanti è rappresentato dalle mura cittadine, studiate grazie alla riapertura di scavi nei pressi della Torre di Mercurio. In quest’area sono emerse fondamenta in calcare d’impianto greco e persino tracce dei solchi lasciati da macchine da guerra, risalenti all’assedio di Silla nell’89 a.C.

Anche l’Insula Occidentalis, situata tra Porta Ercolano e Porta Marina, ha restituito strutture imponenti, come il portico affacciato verso il mare e ambienti decorati non più visibili dai tempi delle esplorazioni borboniche.

Studi, musei e nuove scoperte

Tutti questi reperti — dalle ceramiche votive alle iscrizioni sacre — costituiscono un patrimonio prezioso custodito e valorizzato all’interno dell’Antiquarium di Pompei, il museo archeologico del Parco.

Gli studi condotti su questi contesti arcaici continuano a offrire nuove interpretazioni sulla nascita, la religiosità e l’organizzazione urbanistica della città, ben prima dell’eruzione del 79 d.C.

Conclusione

Visitare Pompei significa esplorare molto più di una città sepolta nel tempo: è anche scoprire una stratificazione millenaria, fatta di popoli, riti e culture che precedettero Roma.
Ogni scavo racconta un tassello nuovo della Pompei nascosta, quella che continua a emergere dal silenzio delle sue pietre più antiche.

Approfondisci la tua visita con il nostro articolo dedicato al Parco Archeologico di Pompei, tra itinerari, orari e consigli pratici.

Autore: Fabrizio
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