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17022155_1445557585486022_6966264081241534087_n

15 marzo, 2017
40103

Autore: Fabrizio
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« Pompei: Tour alla Scoperta dell’ Antica Vita Pompeiana

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Con le alte temperature il mare è un richiamo...n Con le alte temperature il mare è un richiamo...naturale! 🌡️🌊⁠
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🎨 Chiesa dei Ss. Severino e Sossio ⛪⁠ ⁠ A 🎨 Chiesa dei Ss. Severino e Sossio ⛪⁠
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Attraverso la stretta via Paladino, nella piazzetta detta anticamente di Montorio, fu eretta nei primi secoli dell'era volgare una piccola chiesa al vescovo Severino, detta il "soccorpo" poiché situata nel sottosuolo.⁠ ⁠
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La si vuole costruita nel 902 dai monaci benedettini che, per sfuggire alle incursioni saracene, abbandonarono la loro primitiva sede sull'isolotto di Megaride. Nella stessa chiesa, l'anno 910, il vescovo Stefano ed il console e duca Gregorio trasportarono dall'isola di S. Salvatore il corpo del santo titolare, a dieci anni dopo quello di s. Sossio martire, rinvenuto nella distrutta Miseno. Da quel momento la chiesa fu allora detta dei santi Severino e Sossio, e divenne cassinese nel VI secolo, per donazione di Anicio Equizio, padre di s. Mauro, e d'allora in poi ebbe diverse ampliazioni fino al 1490, quando i monaci gettarono le fondamenta della chiesa e del monastero con disegno di Francesco Mormando.⁠
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L'interno è a croce latina, con una sola navata con tetto a volta e brevissima crociera, di esatta architettura d'ordine composito, arricchito da decorazioni, statue, dipinti e meravigliosi affreschi di Francesco De Mura, Belisario Corenzio, Marco dal Pino e Giovanni Lama.
☀️Positano, a sea view postcard 🇮🇹 ☀️Positano, a sea view postcard 🇮🇹
Una magnifica testimonianza della Neapolis greca n Una magnifica testimonianza della Neapolis greca nell'area dei Vergini del Rione Sanità: l’Ipogeo dei Cristallini.⁠
⁠
Un antico sepolcreto databile al IV secolo a.C. con rarissime pitture parietali che conservano i colori originari, situato a undici metri sotto il manto stradale di via Cristallini nel sottosuolo del palazzo del Barone di Donato dal quale, tramite una scala, si accede all'Ipogeo.⁠
⁠
A partire dal 1° luglio 2022, i quattro spazi dell'Ipogeo si riveleranno a tutti i visitatori come un mondo ancora vivo capace di regalare l'emozione di un'antichità immutata. In esposizione perfettamente conservati, reperti e vasi antichi di una ricca collezione che insieme ai pregiati decori ed effetti di trompe l'oleil, rendono il luogo un'esperienza pari ad un viaggio nel tempo di 2.300 anni. L'ambizioso progetto di restauro vuole restituire al pubblico una tale meravigliosa visione di questo antico sepolcreto, un'esperienza culturale ed emozionante anche con il supporto di soluzioni tecnologiche.⁠
⁠
Un ulteriore mondo sotterraneo di Napoli tra la bellezza dell'arte e dei mestieri antichi e il profondo significato dell'amore, della cura, della famiglia, dell'amicizia, della vita e della morte.
📖 "C'era una volta..."🌊⁠ ⁠ Sono queste l 📖 "C'era una volta..."🌊⁠
⁠
Sono queste le parole con cui solitamente iniziano le storie. Anche questa è una storia, la storia lunga, bellissima e complessa di un isolotto chiamato #Megaride, teatro dei principali avvenimenti storici della città di Napoli⁠ dalla sua fondazione.⁠
⁠
Qui proprio di fronte alla terraferma, su questo isolotto dove oggi si trova il Borgo Marinari, allora ricco di vegetazioni e di acque, i Greci decisero di costruire la prima antenata della città. Qui in questo luogo, sui resti della villa che fu di Lucio Licinio Lucullo che si crogiolava nei suoi banchetti, finì la storia dell'Impero romano d'Occidente, dove il giovanissimo Romolo Augusto, ultimo imperatore, fu relegato da Odoacre e la città riconobbe l'autorità dell'Impero romano d'Oriente. Sulle coste di Megaride vi naufragò S. Patrizia dopo una terribile tempesta e i padri Basiliani fondarono nel VI secolo un monastero dedicato al Salvatore e un cenobio. Secoli dopo, i Normanni conquistano Napoli e sull'isolotto che dal nome della chiesa fu chiamato del Salvatore, costruirono Castel dell'Ovo.⁠
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Nella sua storia lunga 2.500 anni, Napoli ha incontrato non pochi ostacoli, ma il napoletano è sempre riuscito ad affrontare e superare i momenti di crisi e di difficoltà, anche se c'è voluto tempo, sangue e fatica.⁠
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Accade sempre che nelle favole si debbano superare ostacoli, difficoltà, nemici, pertanto occorrono coraggio e determinazione per arrivare alla mèta: un castello, una principessa, un anello incantato. Alla fine ciò che conta è che tutti possano vivere felici e contenti almeno per un po' di tempo, fino alla prossima prova.
🍃 The "Euboean" Cumae and the Sacred Way to the 🍃 The "Euboean" Cumae and the Sacred Way to the divine temples.⁠
⁠
Three intense days in the European Archaeology Review last weekend saw many history enthusiasts or simply curious people approach the archaeological heritage of our territory, which is infinite and yet to be discovered.⁠
⁠
When the Greeks from the island of Ischia (Pithekoussai) came to the mainland and founded Cumae during the 8th century B.C., the appearance of the places must have been different from what it is today. Even today, with its solitary ruins, "the Euboean cliff" evokes the perpetuity of myth, with the ancient and mysterious charm on its trachytic lava rocks and and of its caverns carved into the mountain tufa.⁠
⁠
But it is to Virgil and the sixth book of the Aeneid that we must go back to try to perceive this universe full of ethical and religious, human and supernatural meanings that is the acropolis of Cumae. The Trojans have finally landed on the beaches of Cumae, the last port of call before their arrival in Latium. Aeneas ascends to the temple of Apollo to meet the god's priestess and prophetess, the Sibyl Deiphobe, revealing to him his future as founder of Rome.⁠
⁠
The acropolis of Cumae, on the slopes of which the remains of Greek fortifications can be seen, shows along its upward path, the ancient Sacred Way, an ancient road paved in the Augustan age where on the highest esplanade of the acropolis stood the so-called Temple of Jupiter, while on the lower one stood the Temple of Apollo. ⁠
⁠
For the ancient Romans, Cumae was considered a sacred place.⁠
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Happy Monday and have a great week ahead! ☀️
🏛️ Nel mese di giugno ritornano le Giornate E 🏛️ Nel mese di giugno ritornano le Giornate Europee dell'Archeologia!⁠
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🏺 Il 17, 18 e 19 giugno 2022 tutti potranno venire ad appassionarsi di storia con un programma di iniziative nei musei e siti della rete, con lo scopo di sostenere il patrimonio archeologico e mettere a conoscenza il lavoro dell'archeologo. L'iniziativa è gestita da INRAP (l'istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva in Francia) e sono organizzate in Italia dal Ministero della Cultura.⁠
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📱 Segui le Stories e scarica la lista completa delle iniziative in vigore!⁠
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🖥️ Per maggiori informazioni: www.cultura.gov.it/evento/gea2022
«𝑹𝒖𝒅𝒆𝒓𝒊 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒖» (𝑹𝒖𝒊𝒏𝒔 𝒐𝒇 𝒂 𝒃𝒚𝒈𝒐𝒏𝒆 𝒆𝒓𝒂)⁠
1890 - 1891 ca.⁠
Olio su tela⁠
—⁠
È il titolo dell'opera attribuita a Federico Cortese, allievo del paesaggista Gabriele Smargiassi all'Istituto di Belle Arti di Napoli e noto appassionato della Scuola di Posillipo. ⁠
⁠
Il dipinto oggi vuol simboleggiare in occasione delle Giornate Europee dell'Archeologia, previste per il 17, 18 e 19 giugno 2022, il rapporto tra gli uomini e l'ambiente. Un dipinto tra passato e futuro. ⁠
⁠
Vediamo i templi di Paestum sommersi nell'acqua del mare. Ma i templi in realtà non furono mai sott'acqua. Quella di Cortese è una fantasia, che s'ispira a una tradizione pittorica che tende ad evidenziare l'isolamento dei templi di Paestum in un paesaggio selvaggio e arcaico. Di questa visione romantica fa parte la palude che si estendeva intorno ai monumenti dorici di VI e V sec. a.C. dopo che la città di Paestum, fondata intorno al 600 a.C., fu abbandonata circa 1400 anni dopo, intorno all'800 d.C. ⁠
⁠
Oggi, però, la visione di Cortese non sembra più un mero capriccio fantastico, dal momento che l'innalzamento del livello del mare a causa dei cambiamenti climatici minaccia molti siti UNESCO intorno al Mediterraneo, tra cui anche Paestum.
«...𝘐𝘴𝘤𝘩𝘪𝘢, 𝘱𝘢𝘳𝘢𝘷𝘪𝘴𝘰 '𝘦 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘦𝘯𝘵ù, ⁠
𝘐𝘴𝘤𝘩𝘪𝘢, 𝘤𝘩𝘪𝘴𝘵𝘶 𝘮𝘢𝘳𝘦 è 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘣𝘭𝘶!⁠
𝘊𝘩𝘪𝘴𝘵𝘶 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘤𝘩'è 𝘯'𝘪𝘯𝘤𝘢𝘯𝘵𝘰,⁠
𝘊𝘩𝘪𝘴𝘵𝘶 𝘨𝘰𝘭𝘧𝘰 𝘤𝘩'è 𝘯𝘶 𝘷𝘢𝘯𝘵𝘰⁠
𝘊𝘩𝘦𝘴𝘵𝘰 '𝘰 𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘴𝘶𝘭𝘰 𝘵𝘶!»⁠
- 𝐆𝐢𝐚𝐜𝐨𝐦𝐨 𝐑𝐨𝐧𝐝𝐢𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 (𝐈𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚 𝐦𝐢𝐚)⁠
🎼 𝐒𝐨𝐮𝐧𝐝 𝐒𝐞𝐭 𝐋𝐮𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐏𝐫𝐨𝐣𝐞𝐜𝐭 - 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐢𝐧𝐢⁠ 🍷⁠
⁠
⚪ 𝐃𝐑𝐄𝐒𝐒 𝐂𝐎𝐃𝐄 𝐓𝐎𝐓𝐀𝐋 𝐖𝐇𝐈𝐓𝐄 ⁠
⁠
Il giorno 23 giugno 2022 ART eventi e Villa Signorini danno vita ad una degustazione enogastronomica nella favolosa residenza del ‘700, catalogata nel famoso percorso del miglio d’oro in una delle location più affascinanti della Campania.⁠
⁠
Villa Signorini di epoca settecentesca vanta di essere una delle più belle ville costruite dall’aristocrazia napoletana dopo che Carlo di Borbone aveva fatto edificare la famosa reggia di Portici.⁠
⁠
Nella suggestiva location si svolgerà un evento dallo spiccato gusto ed eleganza con il sound inconfondibile della musica di LUNARE PROJECT (Radio Yacht). Nei giardini della villa, il percorso enogastronomico comprenderà assaggi gastronomici dello chef di Villa Signorini e degustazione di vini della TENUTA AUGUSTEA, cantina d'eccellenza del “Consorzio Tutela Vini del Vesuvio”.⁠
⁠
𝗜𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶:⁠
📅Data: sabato 23 giugno 2022⁠
🕖 Start: ore 19.00⁠
⁠
🎵 Music: LUNARE PROJECT⁠
⁠
🎟️ Costo: € 25,00*⁠
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𝗘𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗶𝘂𝘀𝗼.⁠
L'ingresso avrà inizio alle h 19.00 e potranno accedere al costo di ⁠
€ 25,00* esclusivamente per coloro in lista o con prenotazione e acquisto diretto presso la struttura di Villa Signorini. Per coloro che non avranno prenotato e non saranno in possesso del ticket d'ingresso il costo è di € 30,00⁠
⁠
🅿️ Parcheggio (custodito) convenzionato a 150 metri dalla struttura per coloro che parteciperanno all'evento al costo di € 3,00 per l'intera durata dell'evento.⁠
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𝗣𝗲𝗿 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶:⁠
📞Tel. InfoTurismoNapoli +39 380 145 13 79 (WhatsApp) - 📧 Mail: direzione@infoturismonapoli.com
Una celebre curiosità sulla strada del nostro uff Una celebre curiosità sulla strada del nostro ufficio. Vieni a scoprirlo! 🎥

Buon weekend a tutti! ❤️
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🎶 «𝐷𝑎𝑖 𝑑𝑖𝑎𝑚𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑒 𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑑𝑎𝑙 𝑙𝑒𝑡𝑎𝑚𝑒 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑖»⁠
(𝐕𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐨)⁠
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🖌️ Murale realizzato per Fabrizio De André da @jorit e @tri__sha Palma in Via Antonio Labriola a Scampìa.
Dal 𝟭𝟳 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟭𝟲 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 al Teatro Grande di Pompei la quinta edizione della rassegna di drammaturgia antica 𝐏𝐎𝐌𝐏𝐄𝐈𝐈 𝐓𝐇𝐄𝐀𝐓𝐑𝐔𝐌 𝐌𝐔𝐍𝐃𝐈. ⁠
⁠
Il progetto quadriennale 𝐏𝐎𝐌𝐏𝐄𝐈𝐈 𝐓𝐇𝐄𝐀𝐓𝐑𝐔𝐌 𝐌𝐔𝐍𝐃𝐈, immaginato per il Teatro Grande del più imponente sito archeologico del mondo qual è quello di Pompei, nasce d'intesa e collaborazione del Teatro Stabile Di Napoli e il Teatro Nazionale è Soprintendenza di Pompei, nel più vasto programma di promozione del sito.⁠
⁠
Otto sere d’estate e quattro grandi spettacoli da sperimentare in questo mitico luogo dell'antichità italiana!⁠
⁠
𝗣𝗥𝗢𝗚𝗥𝗔𝗠𝗠𝗔:⁠
⁠
- Venerdì 17 | sabato 18 giugno: ''𝐆𝐋𝐎𝐑𝐈𝐀''⁠
- Venerdì 24 | sabato 25 giugno: ''𝐃𝐔𝐄 𝐑𝐄𝐆𝐈𝐍𝐄''⁠
- Mercoledì 29 | giovedì 30 giugno: ''𝐎𝐇 𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐄𝐋𝐈𝐄𝐕𝐄 𝐈𝐍 𝐀𝐍𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 𝐖𝐎𝐑𝐋𝐃''⁠
Venerdì 15 | sabato 16 luglio: ''𝐈𝐅𝐈𝐆𝐄𝐍𝐈𝐀 𝐈𝐍 𝐓𝐀𝐔𝐑𝐈𝐃𝐄''⁠
⁠
🕘 Inizio spettacoli: ore 21.00⁠
⁠
📱 Segui le Stories e resta aggiornato sulla rassegna estiva di Pompei!
Have a great Monday! 🌞⁠ ⁠ The Sannio Museum Have a great Monday! 🌞⁠
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The Sannio Museum in Benevento is the place chosen today to start the new week in the best possible way. ⁠
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Materials and ancient objects from the past dating back to the first Samnite nucleus in the Benevento area until the conquest of the Lombards in the Middle Ages embellish the visit, making the wonders of the past even more fascinating.⁠
⁠
A further group of materials from the Samnite area is exhibited in this room, to which a selection of ceramics has been added. They were mostly found in the necropolis of Caudium, the most important centre of the Samnites of the Caudine tribe, and come from workshops in Athens, Paestum and other workshops in Campania.⁠
⁠
The Caudine Samnites, concentrated in the areas of Caudium (Montesarchio), Saticula (Sant'Agata de' Goti) and Telesia (San Salvatore Telesino) were those who had the greatest influence and contamination with the neighbouring colonies of Magna Graecia. This is particularly evident in the grave goods from the 5th and 4th centuries BC, which are reduced to the single element of the crater, a vase in which wine and water were mixed, used during the symposium, a banquet of Greek influence.⁠
⁠
Our picture shows an Attic red-figure bell krater found in the Caudium area dating from around 350 - 325 BC depicting a symposium.⁠
⁠
The vases are made using the red-figure technique, which consists of drawing the outlines of the figures on the clay, then spreading black paint over the rest of the vase. In this way, once fired, the clay takes on its typical red colouring, allowing the figures to emerge from the background. To the beginning of the 4th century BC belong the bell-shaped vases, so called because of their inverted bell shape, made between Neapolis, Cumae and Capua. ⁠
⁠
The themes depicted draw from a vast repertoire ranging from classical myths to Greek tragedies and traditional symposium rituals.
🌊 The island of Capri is among the localities o 🌊 The island of Capri is among the localities of the world that Mother Nature has intended, most, to endow with its beauties, some of which have achieved greater renown than others, which, however, do not, for that reason, deserve less attention.⁠
⁠
Of equal and other striking sea caves of the island such as the "White Grotto" deserve due attention. ⁠
⁠
The cave extends for 30 meters and the name comes from the color of its rocks characterized by an extraordinary snow-white color that show some signs of the passage of man. These traces come from a distant past: 17th century, people here took refuge in this cave to hide from pirate attacks. As it passes, there is a wonderful contrast between the immaculate colors of the rocks and the clear, blue-green sea backdrop.⁠
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This chroma has made the cave a must-see attraction during a boat trip to Capri to discover its coastline. In fact, this natural masterpiece is accessible only by sea.
🏰 In occasione della rassegna di eventi "Maggio 🏰 In occasione della rassegna di eventi "Maggio dei Monumenti" a Napoli, è prevista l'apertura straordinaria del Complesso Monumentale di Castel Nuovo giovedì 2 giugno per la Festa della Repubblica.⁠
⁠
Per tutta la durata della manifestazione culturale del mese di maggio, è inoltre prevista l'apertura straordinaria di Castel Nuovo anche la domenica.⁠
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I visitatori potranno accedere gratuitamente, in maniera contingentata, a tutti gli spazi attualmente fruibili, escluse le Gallerie del Museo Civico.⁠
⁠
Ingresso dalle ore 08:30 alle ore 14:00⁠
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La prenotazione è esclusa.
☀️ Happy Monday from the picturesque Path of t ☀️ Happy Monday from the picturesque Path of the Gods with the enchanting view of Positano. A place suspended between land and sea! 🌊
🎨 «𝘈𝘭𝘭𝘦𝘨𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘝𝘪𝘳𝘵ù 𝘥𝘪 𝘊𝘢𝘳𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘉𝘰𝘳𝘣𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢 𝘈𝘮𝘢𝘭𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘚𝘢𝘴𝘴𝘰𝘯𝘪𝘢»⁠
⁠
Le trasformazioni e le sorti del Palazzo Reale mutarono completamente con il passaggio a regno autonomo e la venuta di Carlo di Borbone a Napoli.⁠
⁠
Per la celebrazione delle nozze del giovane sovrano con Maria Amalia di Sassonia il 19 giugno 1738, si diede luogo alla realizzazione di un vasto ciclo decorativo che vide impegnati i maggiori artisti napoletani del tempo: Francesco Solimena, Francesco De Mura, Domenico Antonio Vaccaro e Nicola Maria Rossi.⁠
⁠
Dell'intero ciclo decorativo settecentesco rimane, unico superstite, l'affresco di Francesco De Mura. Il biografo napoletano Bernardo De Dominici nelle sue note "Vite de' pittori, scultori et architetti napoletani" riporta testimonianze documentarie che confermano la paternità dell'artista in cui fu incaricato dal sovrano Carlo di Borbone e la Principessa Amalia di Sassonia a dipingere la soffitta dell'anticamera. Informazioni più precise circa le opere realizzate dal De Mura a Palazzo Reale sono riportate dall'ampio carteggio, oggi conservato presso l'archivio spagnolo di Simancas, intercorso in quegli anni tra il primo ministro della corte napoletana, il Montealegre, e quello della corte spagnola, De Ja Quadra.⁠
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L'affresco, raffigurante "L'Allegoria delle Virtù di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia", inserito in una quadratura prospettica dipinta da Vincenzo Re, coprì la vecchia decorazione seicentesca delle "Storie del duca d'Alba" di Belisario Corenzio, così come rinvenuto recentemente dal distacco di alcune parti dell'intonaco della sala. Del resto il corso politico dei nuovi regnanti esigeva che la memoria storica dei predecessori venisse cancellata e quasi sempre ciò avveniva attraverso l'affermazione di un nuovo gusto, di un nuovo modo di sentire e di rappresentare. ⁠
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La dimora reale, quindi, come massima espressione del potere della corte, è stata oggetto di innumerevoli trasformazioni nel corso della sua storia e rappresenta pertanto un testo fondamentale attraverso cui è possibile leggere gran parte dello svolgimento dell'arte napoletana.
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